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La truffa dei testamenti falsi di Nadia Toffa

Donazioni | 18 Ottobre 2019 | Corrado De Rosa

 

 

La realtà supera spesso l’immaginazione, e questa volta lo fa in senso negativo.

Scopriamo oggi dalla stampa online che tre parroci, nella zona del Bresciano, sarebbero stati coinvolti in una truffa da due malfattori.

Costoro si sarebbero presentati a diverse parrocchie, affermando che la defunta Nadia Toffa, nota per la sua partecipazione al programma Le Iene e prematuramente scomparsa, avrebbe lasciato un importo rilevante in un suo testamento per la chiesa locale.

I truffatori avrebbero quindi chiesto ai parroci un versamento anticipato di due o tre mila euro, a per l’assolvimento di imposte e tasse. Hanno avuto il coraggio, infatti, di spacciarsi per dipendenti o collaboratori di studi notarili della zona.

Naturalmente non vi è nulla di più falso, e i tre parroci se ne sono accorti, provvedendo subito a effettuare denuncia ai Carabinieri. Le forze dell’ordine sono dunque alla ricerca dei due truffatori, e speriamo che abbiamo successo in tempo breve.

La malefatta è grave per molte ragioni: anzitutto infanga il nome di una giovane celebrità, defunta tragicamente dopo una dolorosa malattia; in secondo luogo, mira a colpire subdolamente una parrocchia; in terzo luogo, genera sfudicia nella collettività, in quanto utilizza (naturalmente senza titolo) il sigillo dei notai e la sacralità del testamento come occasione di truffa.

Possiamo però imparare qualcosa da questa brutta pagina di cronaca.

Anzitutto, è sempre bene mantenere un atteggiamento prudente, soprattutto quando ci viene proposta o descritta un’occasione di guadagno “facile” o piovuto dal cielo.

In secondo luogo, attenzione alle modalità della richiesta economica: in questo caso la richiesta di un pagamento anticipato, con la comunicazione di un Iban e di una carta prepagata. Naturalmente, nessun professionista si farebbe pagare con la ricarica di una carta prepagata, soprattutto ove di mezzo ci siano delle imposte da pagare.

Infine, il ruolo dei notai. Anche se gli studi notarili bresciani che sono stati coinvolti – loro malgrado – nulla avevano a che fare con la truffa, i malviventi hanno sfruttato il buon nome dei pubblici ufficiali per dare una base credibile alla loro menzogna.

Comprensibilmente, il Consiglio Notarile di Brescia ha raccomandato attenzione e suggerito, dove ci sia un dubbio, di rivolgersi con fiducia alle forze dell’Ordine. Da parte nostra suggeriamo anche di pretendere sempre, in casi così delicati, un contatto diretto con il notaio, e – se vi fosse qualche dubbio sul coinvolgimento di un collega – di chiamare il Consiglio Notarile per chiedere se effettivamente la persona con cui si parla è un Notaio o un suo delegato.

Il nostro ruolo come notai non è solo quello di pubblicare il testamento e riscuotere le imposte, ma anche sostenere, consigliare e aiutare chi si trova nominato in un testamento – perché questi possa compiere le scelte più utili, nel rispetto della legge.

Per qualsiasi dubbio con riguardo a testamenti e lasciti, e per ogni informazione sulla materia successoria, le porte (anche digitali) del nostro studio restano aperte, per tutta la cittadinanza.


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